+SALVATORE MICALEF
PER GRAZIA DI DIO E DELLA SANTA CHIESA
VESCOVO ORDINARIO
Prot. n. 179/2021 v-o
LETTERA APOSTOLICA
“Sed solus Christus interpellat, Mariae salvet vero”Eminenze, Eccellenze Reverendissime;
Venerati Diaconi e Sacerdoti;
Cari fratelli e sorelle;
la grazia di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Con gioia intraprendo un nuovo argomento teologico sulla figura di Gesù Cristo, Figlio di Dio e, Seconda Persona della Santissima Trinità e di sua Madre, la Vergine Maria. Noi uomini siamo riconosciuti peccatori grazie al primo peccato commesso con deliberato consenso dai nostri progenitori Adamo ed Eva, per istigazione del maligno, l’accusatore che ci odia per il semplice fatto, che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio Padre e considerati sue creature e suoi figli. Con la disobbedienza è entrata nel mondo la morte, conseguenza del peccato. Ma nonostante tutto, Dio Padre non ci ha abbandonato a noi stessi, ma introdusse nel mondo i Profeti, per metterci in guardia dalle insidie del demonio ed essere fedeli alle leggi di Dio. Egli scelse Abramo della città di Ur a farne un popolo che avrebbe reso numeroso più delle stelle del cielo a costituirla una Nazione a cui dava dei Re giusti e saggi a governare, ad osservare le Leggi e i suoi insegnamenti. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe e così via fino a Mose, “salvato dalle acque” che lo inviò alla corte del Faraone Ramses II ha liberare il suo popolo reso schiavo. Dio per mezzo di Mose manifesto tutta la sua potenza mandando le dieci piaghe per far vedere al Faraone che il Dio venerato dagli Ebrei è più autorevole dei suoi dei di pietra e di metallo fuso. Alla fine, il Faraone cacciò via il popolo d’Israele dall’Egitto e cominciò il suo lungo viaggio verso la Terra Promessa, dove secondo le parole pronunciate da Dio, scorreva latte e miele. Tutto il popolo fece tappa verso il Monte Sinai dove Mose chiamato da Dio rimase quaranta giorni a digiuno, dove col suo dito scalfì le Tavole della Legge, i Dieci Comandamenti, per dare al popolo le Leggi da seguire per essere in piena comunione con Lui. A valle il popolo persuaso dall’accusatore si spazientì di aspettare Mose che scendesse dal Monte, dove Dio gli parlò attraverso il roveto ardente, e si costruì con l’oro recuperato in Egitto un nuovo dio, un vitello che adorarono come loro liberatore e salvatore. Il viso di Mose era tutto trasfigurato, si vedeva in lui la potenza dell’Altissimo. Quando vide l’abominio che il suo popolo stava compiendo con un falso dio, scagliò le tavole della legge sul vitello d’oro riducendolo in polvere e, perirono tutti coloro che ne furono gli artefici. Il pellegrinare del Popolo d’Israele durò quarant’anni mettendo alla prova Mose e sfidando Dio con le loro assidue lamentele. Infatti, Dio disse a Mose: È un popolo dalla dura cervice, e non è fedele al Patto dell’Alleanza fatto coi vostri Padri e lo punirò severamente da tutti gli abomini da loro commessi. Mose supplicò Dio di non punire il suo popolo, ma dopo la sua morte li castigò severamente, deportandoli a Babilonia, sotto il Re Nabucodonosor dove rimasero per cinquantotto anni. Gli Ebrei non ebbero mai pace, erano sempre in guerra con i popoli confinanti fino alla sottomissione di Roma. Durante tutto questo tempo molti Profeti profetizzarono la venuta di un Messia liberatore del loro popolo es. Isaia Michea e tanti altri, ma non tutti credevano alle loro profezie, finché non giunse la pienezza del tempo, in cui Dio Padre mandò suo Figlio l’Unigenito Gesù Cristo nel mondo per salvare le nostre anime dalle insidie del maligno, consegnandosi come agnello innocente in mano ai peccatori, uccidendolo sul patibolo della Croce. Il Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, in tutto eccetto il peccato, nacque dal grembo verginale della Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra nella più assoluta povertà, nel bisogno più completo, rifiutato da tutti nell’albergo e costretto a nascere in una misera grotta a Betlemme di Giudea. Gli unici a far visita alla grotta furono dei poveri pastori avvisati dagli Angeli, che è nato il Messia il Re d’Israele. Erode per paura di perdere il suo Regno come un fantoccio manovrato dal potere di Roma, escogitò un piano diabolico per eliminarlo. Con un suo ordine, fece uccidere tutti i neonati di Betlemme, dove scatenò un dolore tanto grande che fu riportato in tutta la storia del mondo. La Sacra Famiglia riuscì a scappare rifugiandosi in Egitto fino alla morte di Erode il Grande, poi, avvisati da un Angelo ripresero il viaggio di ritorno e tornarono in Patria nella Città di Nazareth da cui Gesù prese l’appellativo di Nazareno. Gesù passò la sua infanzia sottomesso ai suoi genitori, finché non giunse il momento di rivolgersi al mondo. In quel tempo vi era sulle rive del Fiume Giordano un uomo timorato di Dio ed il suo nome era Giovanni il Battista, che battezzava con acqua e spianava la via per il Messia, ammaestrava le genti a seguire la via di Dio e di pentirsi dei propri peccati. Ha rimproverato anche Erode perché aveva preso in moglie una donna ripudiata da suo fratello. Gesù guidato dallo Spirito Santo si recò al Giordano e si fece battezzare da Giovanni. I cieli si sono aperti e su Gesù scese lo Spirito Santo sotto forma di colomba e si udì la voce del Padre: “Questi è mio Figlio diletto di cui mi sono compiaciuto, ascoltatelo”. Da quel momento si recò nel deserto per quaranta giorni dove fu tentato da satana che fu sconfitto, ma che doveva tornare al momento opportuno. Si scelse dodici Apostoli a cui trasmise i suoi poteri, ammaestrandoli a guarire i malati, a predicare il Vangelo ed a liberare gli ossessi dai demoni. Si recava dovunque insegnando le leggi di Dio, compiendo miracoli, predicando che il Regno di Dio è vicino, di convertirsi e di credere nel Vangelo. Purtroppo, non tutti erano concordi coi suoi insegnamenti e miracoli, costoro erano, gli scribi ed i Sommi Sacerdoti del Tempio, che lo accusavano di bestemmia e di insegnare false dottrine non conformi alla legge di Mose. Giunse la pienezza del tempo in cui Gesù doveva compiere il progetto di salvezza, consegnandosi ai pagani e ai peccatori. Nel giorno in cui Gesù entrò trionfante a Gerusalemme su di un asinello, acclamato dalla folla come Figlio di Davide e Re dei Giudei, i Sommi Sacerdoti cercavano l’occasione propizia di farlo arrestare ed ucciderlo. Il Signore sapendo che era giunta la sua ora di tornare dal Padre, incarico gli Apostoli di preparare la sala dove avrebbe celebrato la sua ultima Pasqua sulla terra. Che sera memorabile, carica di amore e allo stesso tempo di dolore per il Signore, dichiarando ai suoi: che uno di loro, lo avrebbe tradito e consegnato ai peccatori, ma che sarebbe rimasto con loro fino alla fine del mondo, istituendo il più grande dei Sacramenti, la Santissima Eucaristia, cibo e bevanda per la salvezza dell’anima e potente viatico per il corpo. Tutti rimasero scandalizzati e colpiti dall’annuncio del tradimento e della sua imminente passione, tranne uno: “il traditore Giuda”, che con aria disinvolta si comportava normalmente come se quello che ha detto il Signore, non si realizzasse. L’accusatore, il diavolo, entrò nel cuore di Giuda colpendolo nel suo punto debole, la mancanza di Fede, fiducia verso il suo Maestro Gesù, nonostante egli stesso ha compiuto innumerevoli miracoli nel nome di Gesù, e il suo attaccamento morboso al denaro. Infatti, giorni prima si è accordato coi Sommi Sacerdoti per trenta monete d’argento, il prezzo del venduto, ed il piano ingegnoso di consegnarlo senza scontrarsi con i suoi Apostoli e con il popolo che seguiva i suoi insegnamenti. La stessa notte dopo aver cenato il Signore si ritirò in preghiera all’interno dell’orto degli ulivi, pregando il Padre, che quel calice amaro passasse senza berlo. “Padre allontana da me questo calice, ma sia fatta la tua e non la mia volontà”. Dopo il segnale dettato dal traditore, lo arrestarono e lo condussero prima da Anna e successivamente da Caifa, dove fu severamente torturato, picchiato, e annichilato sia come uomo, sia come Figlio di Dio. Il popolo a cui Gesù fece soltanto del bene gli volto le spalle, e lo consegnarono pubblicamente ai romani, attirando su di essi una terribile maledizione: “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli” Dopo, lo condussero da Pilato che emise la sentenza di condanna a morte, conducendolo al monte Calvario carico della croce, che lo crocifissero insieme a due malviventi. Annoverato tra i malfattori, comincio per noi la vera ed autentica strada verso la salvezza eterna. Successivi tre giorni chiuso nel sepolcro, Gesù è il primo umano ad essere risorto con il suo vero corpo dai morti, e, nel momento stesso della sua morte sulla Croce, annientò il satana, il suo inferno, il peccato e la morte per sempre. Questo però non vuol dire che noi uomini siamo immuni dal peccato e dalle tentazioni, ma accostandoci a Gesù ai Sacramenti, alla Chiesa, la nostra Fede prende vigore e può combattere le astuzie del maligno, quindi, alla fine del nostro pellegrinare sulla terra, otterremo il riposo eterno nella Gloria del Paradiso. Per questo osserviamo che solo Cristo salva, perché è il Primogenito del Padre, è prima della creazione degli Angeli e di tutto ciò che sussiste, ha potere su tutto ciò che è visibile e invisibile, è vincitore del mondo. Il sacrificio di Cristo ci ha liberati dalla Legge per farci entrare in uno stato di grazie davanti al Padre. Ha effuso lo Spirito Santo sugli Apostoli e i suoi successori, per farci acquisire il coraggio di uscire allo scoperto, di non avere paura davanti al nemico della Fede, e lottare a costo della nostra vita, come hanno fatto i Martiri, che hanno testimoniato con la loro vita il Vangelo e la Fedeltà alla sua Chiesa. Avere fiducia in Cristo, vuol significare, credere pienamente alla sua parola di vita. Non ci accadrà niente di male, anzi, acquisiremo quella fratellanza con Gesù che ci salva dalla dannazione eterna. L’importante avere “Fede” non soltanto a parole, ma applicando i fatti. Come si possono applicare i fatti in questo mondo corrotto dal demonio e dalle sue illusioni?
- Accostarsi con animo contrito ai Sacramenti: Confessione e Eucaristia;
- Pregare senza mai stancarsi Dio Padre Onnipotente per tutto il popolo santo di Dio;
- Fare del bene, aiutare il prossimo, essere un vero punto di rifermento dei poveri, degli esclusi, degli emarginati;
- Chiedere la protezione della Madonna, terrore dei demoni.
Attuando queste quattro cose, aggiungendovi l’umiltà, segno dei veri testimoni attendibili di Cristo. In questo terzo millennio, la Chiesa di Cristo costruita su solide fondamenta è continuamente attaccata dalle forze del maligno che cerca in ogni modo con ogni mezzo di distruggerla, sia internamente che esternamente. Ma secondo le parole dette da Gesù: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno mai su di Essa”. L’uomo non può salvarsi da solo, sarebbe presunzione attestare questo, solo Cristo può salvare l’intera umanità, ma ad una sola condizione: essere fedeli alle sue parole di vita eterna. Il messaggio della croce è considerato follia per quelli che hanno scelto la via della perdizione, ma per noi cristiani che ogni giorno ci sforziamo di credere, siamo salvati dalla potenza di Dio, per mezzo di Gesù Cristo, e con lo Spirito Santo. Se i nostri cuori sono ottenebrati dalle tenebre del peccato, non potremo mai vedere la luce quella autentica, che spezza via l’oscurità assoluta. Questa luce abbagliante più del sole, è Cristo che ci libera dalla schiavitù del peccato, riportandoci allo stato originale, vale a dire, come se uscissimo dalle mani di Dio dopo l’avvenuta creazione, con il proposito di iniziare una nuova vita nella luminosità, fino al giorno in cui, terminando la nostra vita terrena, possiamo contemplare senza fine quella stessa luce, ma eternamente. Le opere senza l’ausilio dello Spirito Santo sono vuote. Le dispute che Gesù ebbè con i Sommi Sacerdoti, si basavano principalmente, sull’attuazione della legge di Mose, ma in cuor loro, non credevano affatto a quello che predicavano. Ecco perché Cristo li rimprovera aspramente, definendoli; “sepolcri imbiancati”. Cristo al contrario, tutto ciò che professava la metteva in pratica, con i miracoli, le resurrezioni dei morti, es: Lazzaro, la fanciulla di Cafarnao, le liberazioni dei posseduti e tant’altro. I Farisei nemici giurati del Signore, per invidia nei suoi confronti lo odiarono a tal punto da farlo condannare a morte a tutti i costi dai romani, istaurando temporaneamente una tregua. L’umanità decaduta nel peccato procurava al cospetto di Dio Padre un senso di ripudio, che fin dall’Antico Testamento voleva distruggerla, così incaricò un uomo di nome Noè, timorato di Dio a costruire un’enorme arca, per salvare una coppia di ogni specie animale e tutta la sua famiglia. Dopo il diluvio e aver sterminato il male che naufragava sul mondo, ricostruì nuovamente l’umanità. Ma di nuovo il seme del male penetrò nel mondo, quindi, l’unico modo di salvarlo è di inviare suo Figlio Gesù. Malauguratamente, l’uomo cieco ed offuscato dal male, non lo volle riconoscere, al punto di toglierlo di mezzo. Però, grazie al sacrificio di Cristo l’umanità ha acquistato il salvacondotto dell’immortalità senza fine, che si può raggiungere soltanto con la contrizione dei propri miseri peccati e la conversione del cuore, come successe a Paolo di Tarso sulla via di Damasco, che da feroce persecutore dei cristiani, divenne primo testimone della Fede, ed a causa di essa, subì il martirio a Roma per decapitazione. Cristo ricapitolò tutte le cose ingaggiando battaglia con il nostro più acerrimo nemico il diavolo, l’accusatore, colui che vuole la nostra rovina, che all’inizio della creazione ci ha resi schiavi per mezzo di Adamo, schiacciandogli la testa secondo quello che Dio disse al serpente. “Io porrò inimicizia tra te e la donna tra la tua stirpe e la sua stirpe, questa ti schiaccerà la testa e tu gli insidierai il calcagno” (Gn.3.13). Cristo il Nuovo Adamo, con la sua potenza toglie dalle mani dell’accusatore il mondo rendendolo privo di forza, ovverosia, con la sua morte ha dato all’uomo una seconda opportunità di salvarsi senza imporsi sul libero arbitrio. Ha dato all’uomo la possibilità di scelta, o Gesù che è Dio, o il diavolo che è male assoluto. Purtroppo, c’è tantissima gente nel mondo che si lascia offuscare la mente e il corpo dal tentatore con false speranze di successo, fama, denaro, lussuria, ma non sanno a cosa vanno incontro, prima o poi il diavolo gli presenta il conto e ahimè, la pagheranno a caro prezzo. Adamo divenne il primo uomo che portò il peccato nel mondo, invece l’ultimo Adamo, Gesù Cristo, divenne datore di vita immortale che realizzo nella pienezza del tempo: “il disegno di ricapitolare (anakefalaiosesthei) in Cristo tutte le cose quelle del cielo come quelle della terra” (Ef.1.9-10). Il Verbo di Dio, acquistando la natura umana, per mezzo di Maria Santissima, ha santificato tutta la famiglia umana, costituendoci suoi eredi di un Regno che non conosce la terminologia di fine. Ora che abbiamo analizzato la figura di Cristo, soffermiamoci su quella di Maria, sua Madre, Colei che con la sua umiltà ha sconfitto l’accusatore. La sua presenza nella storia dell’uomo è fondamentale, Dio si è servito di Lei perché suo Figlio prendesse la natura umana in tutto eccetto il peccato. È stata scelta prima della creazione di tutto, concepita senza peccato originale perché doveva dare al mondo il nostro Salvatore. È cresciuta in un ambiente povero, ma fedele osservante della Legge, perché, suo figlio nascesse sotto la Legge e insegnasse al mondo il Vangelo dell’amore verso il prossimo. La preghiera che ogni credente fa giornalmente alla Beata Vergine Maria è d’intercessione, affidando a Lei ogni segreto, tutte le necessità della vita, i propri cari, per ottenere da Dio la grazia santificante di cui noi uomini abbiamo bisogno. Infatti, Cristo disse; “Se volete ottenere le grazie passate attraverso mia Madre, perché a Lei non posso nulla rifiutare”. Si può comprendere il discorso alle nozze di Cana, di cui Gesù, sua Madre e gli Apostoli erano stati invitati. Durante il banchetto, il vino era terminato, allora un servitore disse: “È finito il vino”. La Madonna si rivolse al suo Gesù dicendogli: “hanno finito il vino” ma Gesù rispose; “Donna cosa vuoi da me, non è giunta la mia ora. Allora Maria disse ai servi: fate quello che vi dirà”. Riempirono le anfore di acqua e per miracolo si tramutarono in vino, di qualità superiore, e gli sposi e i commensali rimasero stupiti. Gesù nonostante è Figlio di Dio, è sottomesso per obbedienza ai genitori in questo caso sua madre, perché Giuseppe era già tornato alla Casa del Padre molto tempo prima del miracolo a Cana di Galilea, di fronte a centinaia di testimoni, di cui solo Maria sapeva da dove proveniva il vino buono. La Madonna, stando nel mezzo fra Gesù e gli sposi, mette in atto la sua intercessione, dando luogo ad un duplice dialogo, un duplice intervento. La sua intercessione interpella la coscienza di Gesù, e al tempo stesso esige l’obbedienza dell’uomo, che non si esaurisce in una semplice richiesta fatta da una donna qualsiasi, ma si adopera a mettere Gesù in relazione con l’uomo. Maria è la Madre di Gesù, del suo primogenito, del Figlio di Dio, mediante il suo “Fiat”, divenne uomo in mezzo agli uomini, che successivamente sotto la croce divenne la Madre di tutta l’umanità. Come il cuore amorevole di una madre non si dà pace se non vede la fraterna cordialità tra i suoi figli, così la Vergine Maria ci educa ad ascoltare la Parola di Vita di Gesù, e ci porta da lui per essere nuovamente rigenerati in lui. Durante l’attesa Giuseppe ormai rassicurato dall’Angelo, che il Figlio che aspettava era Dio, sposò Maria e divennero legittimamente una Famiglia. Ma non tutti accettarono ciò. Questa Madre e questo Padre erano sottoposti a sguardi indiscreti e critiche di ogni genere. Ma essi nella loro umiltà offrivano in silenzio al Padre, che li confortava e li assisteva in tutto ciò che facevano. Maria era sempre presente: nella folla, si confondeva tra i discepoli, stava in piedi sotto la Croce nel momento più doloroso della sua vita, sedeva tra gli Apostoli nel Cenacolo nell’attesa delle Pentecoste. Raramente era presente in primo piano, lascia spazio a suo Figlio che possa cerare ogni cosa, e possa sovrabbondare di grazia a coloro che con umiltà si mettono alla sua sequela, diffondendo la Parola che non tramonta mai. Nella preghiera della Salve Regina, c’è una frase che determina l’intervento di Maria a favore di noi peccatori: “A TE SUSPIRAMUS, GEMENTES ET FLENTES IN HAC LACRIMARUM VALLE”. Invocare e pregare Maria e i Santi perché possano intercedere presso Dio, è considerata verità di fede, sancita dai Concili, che si sono celebrati in tutta la Storia della Chiesa, contro gli eretici, i quali la condannarono come ingiuria a Gesù Cristo, considerato nostro Primo Mediatore, tra noi uomini e il Padre .Quindi Maria Santissima, obbedendo con umiltà alla piena e feconda volontà di Dio, ha saputo cerare una degna dimora per il Salvatore del mondo, prima dentro il suo cuore e poi nel suo grembo verginale. A tal modo ella è stata quell’aurora che ha preceduto il Sole di giustizia, Gesù. A questo punto Maria si è resa conto che non era più necessario precedere il suo adorato Figlio, perché, soltanto a lui spettava il compito di stare davanti, come un faro luminoso, per indicare la nuova strada da seguire, intraprendere la via faticosa che si dirigeva liberamente verso la sua destinazione finale, la Croce, e che voleva stare con lui. Conosceva il suo posto, dietro, mettendo i propri passi dentro le orme lasciate vuote dal Maestro. Maria era una vera ed assidua discepola, pur mantenendo la sua condizione di “Madre”, stava in mezzo alla folla che ascoltava le parole del Figlio, attraversava gioiosa le strade della Palestina e incrociava i sofferenti risanati, che gioivano ringraziando e benedicendo Dio. La Vergine Maria spinge ad ognuno di noi ad entrare in questo cammino di vera obbedienza come veri discepoli di Cristo che intercede e ci protegge dagli assalti del maligno. Durante l’annunciazione, Maria giovane ragazza dalla bellezza soave, con umiltà si definisce: “Ecco sono la Serva del Signore”. Ora andiamo per gradi: il Servo di Dio Altissimo per eccellenza è Gesù, che fedelmente ha compiuto la volontà del Padre, affinché portasse a compimento il progetto di salvezza dell’intera umanità. Gesù nella sua obbedienza non disse mai di no, ma soltanto sì, non si è tirato indietro davanti alla tortura, all’umiliazione fisica, morale e alla Croce. Anche noi uomini siamo chiamati a servire e partecipare alla vera missione di Cristo portata avanti dalla Chiesa, Una, Santa, Cattolica ed Apostolica, e dobbiamo continuare a cooperare alla salvezza dell’intera umanità. Il modo migliore per collaborare è, come afferma San Paolo: “completare nella nostra carne ciò che manca ai patimenti di Cristo”, offrire giorno dopo giorno le nostre sofferenze e croci in unione al sacrificio di Cristo per la libertà e la salvezza del mondo intero. Questo fu la missione di Maria, come lo aveva predetto il Vecchio Simeone: “anche te una spada trafiggerà la tua anima”. Il cuore della Vergine Maria che accolse senza esitare e senza ombra di dubbio il Verbo di Dio fatto carne è diventato: Tempio dello Spirito Santo e, continua ad essere la sua prima culla, dopo quella di Betlemme. L’Immacolata e resa immune da ogni macchia di peccato per volere dell’Altissimo, perché, interpretando gli eventi alla luce della Parola di Dio, serbava tutto nel suo cuore, ogni segreto rivelato dal Figlio, che riguardavano il mistero della salvezza, che in quei tempi per una donna non era possibile, perché, resa in un certo senso inferiore rispetto ad un uomo. Dio volle che una donna, aprisse la strada ad un mondo nuovo, tenendo testa alle forze del male, che contro di Lei non possono avere vittoria. Questa Madre sempre attenta ad ogni parola, fatto, evento, che riguardava il suo Gesù, sempre con umiltà e semplicità donava sé stessa alla volontà di Dio fatto uomo, ricolma di Spirito Santo, capace di vedere Dio in ogni cosa del creato come fonte di benedizione per ogni singolo uomo, sempre pronta e disponibile ad abbracciare con tutta sé stessa la volontà divina, anche quando incombe il pericolo al figlioletto Gesù a causa della cattiveria e la crudeltà di Erode il Grande. Però alla fine, nel completo dolore di Madre, del Figlio di Dio che portò in grembo per nove mesi, vigilante, offesa ed umiliata sotto la Croce dalle iniquità dell’uomo, al sepolcro, custodiva con gli apostoli in attesa della resurrezione. Maria ormai assisa in Cielo alla Destra del Figlio, incoronata Regina del Cielo e della terra, continua senza sosta la sua missione materna, di intercessione, di protezione, di grazia, di riconciliazione e di pace, aiutando noi peccatori a ritrovare la via verso Dio, a volte smarrita e confusa dal nemico. È meraviglioso pensare che Gesù viene sempre in nostro aiuto nel momento del bisogno, per darci una mano, trasformando il nostro cuore di pietra dura come il granito, in un cuore di carne pulsante che sa amare il prossimo, senza ricevere nulla in cambio. Gesù sta davanti alla porta del nostro cuore e bussa, sta a noi che siamo chiusi dentro a girare la maniglia e permettere che entri e ci guarisca, ci conforti, ci difenda dal demonio. Infatti, non è nel suo stile buttare giù la porta del nostro cuore a spallate ed entrare con la forza. Lui non ci obbliga ad amarlo forzandoci, sta a noi scegliere da quale parte stare: con Lui fonte di ogni bene, o con il diavolo, fonte della nostra dannazione eterna. Come una Madre premurosa non abbandona nessuno dei suoi figli che gli furono affidati da suo Figlio Gesù dalla Croce, e con il cuore lacerato dal dolore accoglie tutti noi come un’eredità che va protetta e salvaguardata. Maria è considerata Madre Universale di tutto il genere umano, e fin dal suo primo istante della sua esistenza sulla terra si è unita all’opera redentrice di suo Figlio, vero Dio e vero Uomo. Ella partorì il suo primo genito, adombrata dallo Spirito Santo, senza dolore come tutte le donne. Suo Figlio gli risparmiò i tipici dolori del parto per il giorno della sua crocifissione e morte sulla croce, a cui dovette assistere con dolore, ma con compostezza, sapendo che quel dolore acuto e lancinante sarebbe finito, e con gioia nel cuore attendeva la risurrezione. Ecco che le parole dette da Simeone al Tempio si sono concretizzate, perché tutto fu stabilito da Dio con il pieno consenso del Figlio prima della creazione di tutto ciò che consiste. Maria Santissima, la tutta piena, la tutta Santa, desidera che noi peccatori impariamo ogni giorno della nostra vita a rivolgerci a Cristo anche con umiltà e supplicarlo. Non ci dobbiamo dimenticare che il momento più idoneo, importante e bello, è quando celebriamo la Santa Eucaristia, di cui Maria SS.ma è presente sull’altare, nella quale Cristo è vivo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, in carne ed ossa, che a causa dei nostri peccati ha sofferto la passione e la morte, tanto che ci nutriamo di lui come cibo della vita eterna. Dal cielo questa dolce mamma continua il suo lavoro di intercessione, ostacolando i piani dell’avversario, strappandogli le anime dai suoi artigli, restituendoli purificati a suo Figlio Gesù. La migliore medicina per la nostra difesa è la recita quotidiana del Santo Rosario, dove viene descritta la vita di Cristo e di Maria sua Madre. Come diceva testualmente Padre Pio “Ogni Ave Maria n’ammazzata in capo a quell’altro”, questo vuol significare, che è un’arma potente che va bene per la nostra protezione, e danneggia in maniera irreversibile le forze nemiche. L’intercessione di Maria, ci offre quell’unica possibilità della salvezza eterna, che da soli con le nostre deboli forze umane non potremmo mai ottenere, ma facilmente saremmo vittime dell’accusatore. Avendo Maria dalla nostra parte, non solo saremmo sempre protetti e custoditi, ma è la porta che ci conduce da Gesù, Colui che ci concede le grazie che il nostro misero cuore desidera. La via della nostra vita non è facile, ma tortuosa, tutta in salita, con le spine, sassi e ogni genere di difficoltà. Però alla fine della salita, con animo contrito e purificato dalla sofferenza, avremo la consolazione di essere stati salvati e redenti da quel Sangue versato sul Golgota a causa dei nostri peccati, e il diavolo non ci avrà mai in suo possesso. La Vergine Maria non solo possiede il cuore più santo ed Immacolato di tutto l’universo creato, in esso vi è lo Spirito Santo che intercede verso il Padre, e attraverso Gesù vero Dio e vero uomo, deve la stessa obbedienza al suo Padre Celeste. Quando Maria chiede a Gesù una grazia per i suoi figli, Lui sempre l’ascolta, e con amore ci concede tutto quello che umilmente gli abbiamo chiesto. “Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto” Quando ci raccomandiamo a questa grande mamma chiediamo qualcosa di veramente vitale, di essenziale. Ella che continuamente veglia su di noi, prega per la nostra conversione e, senza il suo aiuto materno siamo in balia delle forze del male, del suo inferno e della dannazione eterna. Quando nell’uomo s’instaura il peccato, la sua anima s’impoverisce, e la priva della sua luce. Maria diviene per noi, la stella luminosa, la nostra mediatrice, un’ancora di salvezza, Colei che porta nel nostro cuore la Misericordia di suo Figlio Gesù, una potente alleata di implorazione di perdono. Senza questa Madre, saremmo figli dell’inferno. Ella, nonostante tutto ci accoglie, ci difende, si interpone e chiede per noi, quello che noi non avremmo mai avuto il coraggio di chiedere. Lei è la fonte di ogni speranza di salvezza, nella conversione del cuore e della mente. Il perdono segue il pentimento, è frutto di un ritorno verso Dio, e Maria è Colei che intercede per noi. Se Maria non ci soccorresse, non apparirebbe in ogni parte del mondo, lasciandoci i suoi messaggi e insegnamenti, dicendoci ripetutamente, che suo Figlio Gesù è molto adirato con noi, a stento riesce a trattenere il suo braccio potente, pronto per inviarci una seria punizione e, che quando presto ritornerà nella Gloria, sarà un Giudice severo. Convertitevi e non fate più il male. La Vergine Maria a Fatima è stata chiara, verso i tre pastorelli, Giacinta, Francesco e Lucia e tutto il popolo santo di Dio. Le sue richieste riguardano: la preghiera, la riparazione agli oltraggi verso di Lei e suo Figlio Gesù, la penitenza, il sacrificio, e l’abbandono totale del peccato. In tutto questo contesto dottrinale, l’evento importante che sconfiggerà il diavolo una volta per sempre, è il Trionfo del suo Cuore Immacolato sull’umanità intera. Le vittime predilette dell’accusatore sono i consacrati di ogni grado e stato, perché sa che in questo modo si può accaparrare più facilmente del popolo santo di Dio, mandandolo nella confusione e nella deriva. Le forze del male che hanno offuscato il mondo con i suoi errori, sta preparando la battaglia finale, ma non avrà scampo, satana e il suo esercito sarà precipitato all’inferno e legato per l’intera eternità. Dobbiamo semplicemente decidere da quale parte stare, Dio o mammona. Per salvare la nostra anima finché siamo ancora presenti in questa valle di lacrime, due sono le strade da seguire: il Santo Rosario e la Devozione al Cuore Immacolato di Maria, altre vie non ci sono. Sciaguratamente, il mondo in cui viviamo, regna la legge dell’IO, e niente DIO, egoismo, individualismo e materialismo, sono la morte apparente di ogni uomo, credere che dopo la morte non esiste più niente, è un autentico errore. Il nostro peggior nemico, il diavolo, ogni giorno ci vaglia come il grano, seducendoci con le sue sottigliezze ad entrare nella spirale che conduce al peccato, alla morte eterna, alla sofferenza senza fine, dove il fuoco non si estingue ed il verme non muore mai. Gesù è stato chiaro e molto persuasivo; “due sono le vie, una stretta e angusta che porta alla vita eterna, e pochi sono quelli che la prendono, l’altra larga, spaziosa addobbata da ogni ricchezza, che porta alla perdizione, e molti sono quelli che vi s’incamminano” (Mt 7,13-14). Figlioli cari, cercando i piaceri della carne, della lussuria, del denaro crediamo di vivere, ma in realtà scegliamo una vita fatta di bugie e falsità. In poche semplici parole, ci auto-releghiamo all’inferno, ci auto-condanniamo a passare l’eternità in compagnia del demonio. L’amore smisurato che Dio nutre per noi e talmente infinito che non ci sono parole adatte a descriverlo, così come è infinita la sua Misericordia. Anche il peccatore più incallito, che si è macchiato dei peggiori crimini, può confidare, se è realmente pentito nel perdono di Dio. Ricordate il buon ladrone? “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno! In verità ti dico: Oggi sarai con me in Paradiso”. ( Lc 23,42-43) Non dobbiamo mai ascoltare la voce assidua del serpente, che con lusinghe, o altre strategie infernali, cerca di allontanarci da Dio, ma quando si improvvisa psicologo al contrario facendoci cadere nella depressione, conducendoci alla confusione e all’eresia, che non c’è via di scampo, che la nostra anima è dannata, oppure: che non raggiungeremo mai la salvezza, non è assolutamente vero, è mentitore per eccellenza, dobbiamo pensare al contrattacco, prendere in mano il Rosario e cacciarlo via dalla nostra vita per sempre. Dio non è un giudice severo, (lo sarà quando dovrà esserlo), pronto a castigare, ma infin dei conti, è un Padre amorevole, sempre disposto a perdonare, ma fino ad un certo punto, non dobbiamo mai abusare della Misericordia di Dio, altrimenti al lungo andare si ripercuote contro di noi. Naturalmente noi miseri peccatori dobbiamo con tutto noi stessi desiderare il suo perdono, dobbiamo essere disposti ad accettarlo, essere sinceramente pentiti con il proposito di non trasgredire più. Al Signore non importa quante volte cadiamo vittime del nemico, quello che conta è che siamo sempre pronti a rialzarci a testa alta, a gettare le nostre braccia in quelle di Dio, sempre pronto ad abbracciarci come figli, e di aiutarci a non cadere nel burrone e nella palude dei nostri errori. Ecco perché oggi più che mai, ci dobbiamo rivolgere a cuore aperto alla Beata Vergine Maria, chiedendole con amore, umiltà e tanta semplicità, di intercedere per noi presso il Padre Celeste. Così Maria come nostra Madre ascolta le preghiere, le nostre lacrime di dolore e le presenta davanti alla Maestà Divina, perché, vengano esaudite. Preghiamo con amore e rispetto Maria a guidarci verso Gesù; “Ad Jesum per Mariam”, scriveva il Montfort. La Madonna ci aiuta e ci guida verso Cristo e la SS.ma Trinità, principio e fine di ogni cosa. La forza della preghiera di intercessione si appoggia sul Cuore di Gesù, il Figlio Unigenito di Dio, Verbo Incarnato fatto Carne, l’unico mediatore tra il cielo e la terra, che per causa nostra fu umiliato, torturato, seviziato, coronato di spine, flagellato, condotto al Calvario come uno dei peggiori criminali del tempo, inchiodato ed infine trafitto sulla Croce. San Paolo afferma nei suoi scritti: “Uno solo è Dio e uno solo è il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato sé stesso in riscatto per tutti” (1Tm.2,5-6). La stessa verità è proclamata da Pietro Principe degli Apostoli: “In nessun’altro c’è salvezza, non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4,12). La Chiesa sposa di Cristo nostro Signore, e unita indissolubilmente a Lui, e collaborando pienamente con Gesù per la salvifica redenzione di ogni uomo. I tesori inesauribili di Gesù Redentore sono infiniti per il merito di ogni sua azione che compie per la sua Chiesa e per l’intera umanità devastata da malattie, persecuzioni, paure, ed ogni sorta di male provocato dall’avversario. Gesù è l’unica medicina che non ha controindicazioni, e guaisce ogni infermità sia fisica che spirituale. L’unica cosa che ci chiede è il nostro Si, perché, lui possa compiere il miracolo tanto atteso e desiderato. Ora possiamo pienamente comprendere perché nel giorno del Venerdì Santo la Santa Chiesa, abbracciando il suo adorato Sposo Crocifisso, esercita l’intercessione con la Preghiera Universale e con umiltà e devozione si rivolge al Padre presentando le necessità di tutto il mondo, giorno solenne e importante perché nel dolore per la morte del Signore, festeggiamo la sconfitta del demonio, del peccato e della morte. La Chiesa pellegrina sulla terra, esordito questo ministero tramite la Comunione dei Santi, unita e feconda e, allo stesso tempo, misteriosa in unione gioiosa e spirituale di tutti gli eletti in Cristo, di coloro che durante la loro vita terrena, hanno portato frutto in abbondanza, sono morti martiri per non rinnegare il Vangelo di salvezza, hanno ottenuto la Palma della Vittoria. La prima è Maria Santissima, che i Padri della Chiesa chiamano:” Onnipotenza supplice”. Dio Padre ascolta sempre la sua prediletta, la mediatrice di tutte le grazie, perché è la Madre di Dio, Gesù Cristo nostro Signore.” O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te”. Con questa breve preghiera, noi peccatori esprimiamo tutta la nostra fiducia e il nostro amore a Maria, per arrivare salvi ed incolumi al Paradiso. Però vi è una vitale e fondamentale regola: “C’è lo dobbiamo meritare”, mai dare niente per scontato, come se ci spettasse di diritto. Bisogna stare molto attenti ai tranelli nefasti che il nemico ci tende in agguato per la nostra rovina eterna. Essere vigilanti e sempre pronti, perché lo Sposo potrebbe tornare da un momento all’altro, e dobbiamo accoglierlo sveglio e con la lucerna accesa, e far festa in sua compagnia per l’intera eternità. “Quale voce è così prontamente ascoltata da tuo figlio Gesù? Solo la tua, o Madre Santa, tutto ottieni dal Signore, perché, nessuna Creatura lo ha amato di un amore tanto grande e tanto puro. Ti chiediamo dunque, o Maria di pregare e di intercedere per noi peccatori, di insistere davanti al Trono dell’Altissimo in forza del tuo Cuore Immacolato, per tutti noi pellegrini sulla terra e per i purganti nel fuoco purificatore del Purgatorio. Prega per noi Maria, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen”. Noi possiamo vivere senza le cose futili del mondo, ma, non potremo mai vivere senza l’amore Misericordioso del Signore e avere il suo perdono per i nostri delitti. Se la Beata Vergine Maria non ci avesse mostrato il cammino da seguire che ci porta da Gesù, nessun uomo sarebbe divenuto spirituale, non avrebbe adorato Dio come nostro Padre, e non saremmo dimora dello Spirito Santo. Senza Maria la nostra vita sarebbe un inferno vivente, vuoto, privo di fecondità, privo di Fede, in continua balia delle forze delle tenebre. Per questo motivo, Dio Padre Onnipotente con il Figlio Gesù la fece diventare la Madre del Re dei Re, che la Chiesa onora con il titolo glorioso di Regina del Cielo e della terra, e le fu risparmiato la corruzione del corpo, come avviene per tutti i mortali. Scrive San Alfonso Maria de Liquori, che Maria rivelò a Santa Brigida di Svezia di essere Madre non solo dei giusti e degli innocenti, ma anche dei peccatori, se avranno intenzione seria di emendare i propri peccati. Quando un peccatore è quasi arrivato a toccare il fondo dell’inferno, e si rende conto che non può vivere in quello stato da decaduto, e si getta davanti ai piedi di questa Madre Misericordiosa e Santa, avviene in lui una autentica trasformazione interiore ed esteriore, mettendo fine alla volontà di peccare e di ritornare sulla retta via. Se ognuno di noi porta il Rosario in tasca, il demonio ha mal di testa. Quando lo si usa, crolla. Quando vede pregare in tanti, perde totalmente la forza, si arrende a scappa via, ritornando nel fondo del suo inferno fetido. Per essere veri figli di questa Madre, si deve prima di ogni cosa rinunciare al peccato, e pregare molto per essere nuovamente accettato come figlio. Una volta che l’anima immortale lascia il proprio involucro di carne, ed essa è in peccato mortale, non esiste la salvezza, ma è condannata alle pene eterne. Per tua intercessione o Maria Santissima, continua ad intervenire per noi peccatori, allontana da noi satana e le sue tentazioni, per seguire la vera Fede in tuo Figlio Gesù, nostro Salvatore. Dio maledice chi con la sua vita malvagia e con la sua ostinazione e cattiveria affligge il cuore santo di questa Madre, che fu la prima sotto la Croce a soffrire di persona la morte di suo Figlio Gesù. Se il peccatore, ancora prigioniero delle catene di satana, con il peccato, si sforza con tutta l’anima di uscirne dalla sua prigionia, Maria non esiterà un istante a soccorrerlo e farlo tornare in Grazia di Dio. Se il peccatore è ostinato, la Vergine non può aiutarlo, rimane incatenato e schiavo eternamente dell’inferno, solo la preghiera fatta col cuor sincero e pentito può ottenere l’aiuto, liberandolo dal potere infernale, riportandolo al porto sicuro, dove ricomincerà una nuova vita in Dio. Non c’è cosa più bella quando la nostra anima è purificata da ogni macchia utilizzando la medicina che Gesù ci ha lasciato, “il Sacramento della Riconciliazione”, dove satana e il suo inferno non ha potere, dove la Grazia di Dio, arriva in abbondanza. Ma attenzione, l’inferno è sempre in agguato, pronto ad attaccarci nuovamente, restiamo fedeli alla Trinità, a Maria, e a tutti i Santi, per essere tutelati dal nemico invisibile. Gesù nella sua infinita Misericordia mai dirà di no a sua Madre, ecco perché nell’Ave Maria, bellissima preghiera, è considerata “Madre del Cielo” la “Piena di Grazia”, perché in essa contiene quell’amore smisurato per tutti noi peccatori, affinché l’uomo non abbandoni mai la Fede ma deve crescere e fortificarsi per ereditare il Regno dei Cieli. Quante anime finiscono all’inferno per loro volontà, perché non hanno reagito al peccato, ma hanno assecondato tutto ciò che è contrario alla vita eterna in Cristo, e tuttora stanno all’inferno dove non avranno più la speranza di uscire, La colpa non è di Dio ma del loro distacco dalla vera via, assecondando tutto ciò che il nemico le presentava come bene, ma era il male puro. Ecco perché l’inferno non vincerà mai Maria, perché Lei è umile, obbediente, sottomessa e disponibile sempre a fare la Volontà di Dio, nei nostri confronti, anche se talvolta non ci meritiamo la salvezza per la nostra continua slealtà. Se l’uomo sapesse a cosa va incontro, a che tipo di dolore inestinguibile subisce la propria anima dopo la morte, nelle profondità dell’inferno, cambierebbe vita all’istante. Nonostante ci sono prove reali, testimonianze autentiche, testimoni, che per volere di Dio hanno varcato le porte dell’inferno da vivi e, hanno visto con i loro occhi i terribili tormenti, che subiscono le anime dannate, e, dopodiché, sono tornati indietro a raccontarlo, cambierebbero repentinamente la loro squallida condotta. L’uomo che è stato concepito dalla mente di Dio e fatto a sua immagine e somiglianza, continua a perseverare nell’orrore del peccato, causando volontariamente il distacco da Dio, assecondando il tentatore, destinandosi con le proprie azioni all’inferno. Nella bellissima preghiera dell’Ave Maria, terrore di ogni demonio, la Madonna prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte, quando siamo più vulnerabili, e il demonio potrebbe portarci via con lui, ma Lei la Madre di tutte le madri, non lo permetterà mai, perché, siamo destinati fin dalle nostre origini, ad appartenere a Dio nostro Creatore. Dopo il peccato che ha distrutto la fiducia tra noi e Dio, siamo bersagli facili del male. Soltanto la preghiera, la meditazione, il digiuno, la vera autentica conversione, può salvarci dal nostro peggior nemico che ha avuto la sfacciataggine di essere lui stesso Dio, il creatore di tutto ciò che sussiste. Ha fatto i conti senza l’oste, ribellandosi fu precipitato dal Paradiso come una folgore, e ha formato il suo regno di tormento e morte eterna, dove finiscono tutti coloro che hanno voluto disubbidire ai Comandamenti di Dio. Maria è l’unica persona umana che ha il potere di intromettersi personalmente per noi poveri peccatori, presso suo Figlio Gesù. Fu infatti per grazia che lei accettò l’Immacolata Concezione del Salvatore, in maniera che tutti gli uomini siano debitori nei confronti di Maria, che per causa nostra, si è caricato tutti i nostri vili peccati, e noi abbiamo condotto alla morte in Croce la Seconda Persona della SS.ma Trinità, per darci un’altra possibilità di redimerci, di tornare sulla via stretta, e proclamare con Fede il suo Vangelo, lasciando definitivamente gli insegnamenti nefasti del diavolo, che ci vorrebbe tutti rovinati. S. Bernardo di Chiaravalle dice; “Tale è la volontà di Dio di salvare gli uomini, che volle che tutto sia ottenibile mediante Maria. Se però non siamo meritevoli otteniamo una speranza, una grazia, un dono nella salute, si sappia che ciò viene direttamente dalle sue mani”. Nessuna nostra preghiera è soddisfatta senza l’appoggio dell’intercessione di Maria. Per capire bene il concetto di “intercessione” presso Dio, ci sono della ragione per affermare la funzione di Maria come intermediatrice d’ogni grazia:
- questa funzione corrisponde alla dignità di Madre di Dio, piena di grazia e Regina della nuova creazione. Come scrisse San Tommaso nei suoi scritti; “Tutti i meriti e grazie di Maria provengono dall’essere stata Lei sola insieme a Dio Padre in grado di poter dire a Gesù Cristo: mio Figlio”.
- Maria è mediatrice in relazione al dono di ogni grazia per mezzo di Gesù Cristo. Lei ha consentito l’incarnazione, concependo e dando alla luce in piena libertà senza alcuna costrizione il Figlio unico di Dio. A tale scopo, tutto ciò indica che Maria è destinata da Dio a comunicare costantemente ed universalmente le effusioni della fonte divina quale canale di grazia.
- Maria fu la prima collaboratrice del Redentore, acquisendo tutte le grazie mediante alla piena partecipazione al supremo sacrificio della Croce. Come abbiamo detto precedentemente, Lei questa grande Mamma è rimasta ai piedi della Croce, offrendo nel completo del cuor suo e del suo animo, il proprio Figlio innocente al Padre, in beneficio di tutta l’umanità, d’ogni tempo fino ai nostri giorni.
- Maria nel Cenacolo insieme agli Apostoli, con le sue preghiere, ottenne l’effusione dello Spirito Santo a favore della sua Chiesa, per liberare il mondo dal demonio, e dalle sue false seduzioni.
- La Chiesa depositaria della Fede grazie all’effusione dello Spirito Santo, si unisce alle preghiere di Maria per la salvezza di tutte le anime, per aiutare i sofferenti, e per dispensare i Sacramenti della vita eterna.
Dio nella sua potenza avrebbe potuto far incarnare il suo Verbo nel grembo verginale di Maria anche senza chiedere il suo permesso, invece, chiede alla donna il suo consenso, nonostante, questa fanciulla ha avuto i suoi dubbi iniziali. Dio manda l’Angelo, Gabriele e di insistere per ottenere il suo SI. Grazie a quel SI detto con fede ed obbedienza alla parola di Dio, è iniziato il processo di redenzione, e di salvezza dell’interra umanità perduta. Da quel momento, il demonio ha scatenato tutta la sua opposizione contro l’uomo e contro Dio. Ma egli, con Gesù non ha nessun potere, anzi, ne esce sempre sconfitto, privo di forza, ricacciato nuovamente nel suo luogo di tenebre. Attenzione uomini di poca fede, non va sottovalutato, perché, su questa terra, ha ancora un gran potere per permissione di Dio, ma quando tutto questo finirà, sarà rilegato con catene infuocate per l’eternità nel suo inferno. Ma fino a quel momento, stiano vigilanti, perché come dice San Paolo: “va in giro per il mondo come leone ruggente, cercando di divorare le anime. Resistetegli saldi nella fede”. Questa Madre Santa, vuole bene ai suoi figli, difatti, quale madre odierebbe i propri figli. Quale gioia hanno tutte quelle anime che sono assistite da Maria nella loro vita terrena, e in modo particolare quando giunge quell’ora sublime, di tornare alla casa del Padre. Anche se sono schiave della tirannia del demonio, lei con la sua umiltà e potenza spezza tutte le catene, e otterrà i benefici della loro conversione. Starà accanto al nostro capezzale, dissipando tutte le nostre angosce, curando i nostri dolori esteriori ma soprattutto interiori, prendendo la nostra difesa dagli attacchi del maligno, per strapparci dalla perdizione senza fine. Quando giunge la nostra ora, devoti della Madonna, ci esorta San Bonaventura, questa buona Madre ci invia un esercito di spiriti angelici che sono ai suoi ordini, insieme a San Michele Arcangelo, a difenderci da tutto ciò che ostacola la nostra salvezza. Quando Maria è con noi, l’avversario non ha potere, infatti, è definita dagli stessi demoni, durante un esorcismo, “Colei che è flagello dell’inferno”. Gesù ce l’ha messa a fianco per difenderci dall’odio del serpente infernale, dall’eterno e micidiale nemico dell’intera umanità. Lei da sola per il demonio è più terribile di un esercito in battaglia, e un servo di Maria non può perire, ma, se siamo meritevoli ci porta in cielo, nella gioia eterna senza fine. Ogni Ave Maria detta con fede e amore verso nostra Madre, non ci abbandonerà nell’ultima ora, questa preghiera è vittoriosa, e potente distruttrice dell’esercito delle tenebre. Per salvarci dalle grinfie dell’inferno, la devozione più potente di noi cristiani, è la recita del Santo Rosario alla Vergine Maria. Per oltre cinque secoli la Chiesa Sposa di Cristo ci ha insegnato a pregare con fede e con cuore ardente questa catena d’amore, formata da venti misteri, per fissare nella nostra mente ma soprattutto nel nostro semplice cuore, la gioia, il dolore, la luce e la gloria della Madonna e di Cristo Signore, interpretando cosi con il loro esempio nella nostra vita: la vita nascosta, i suoi tre anni di vita apostolica impiegati nella predicazione dell’annuncio del Regno di Dio, la sua dolorosa passione, morte, risurrezione del Verbo di Dio fatto carne, la sua ascensione al cielo e la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste. La Chiesa pellegrina sulla terra ci esorta a fare questa pia pratica e di vivere quello che preghiamo, in umiltà e semplicità. Il Rosario è una potentissima arma contro l’insidia dell’inferno preparandoci la via sicura per il Paradiso, con essa si ottengono straordinarie conversioni e tante vocazioni, di cui la Chiesa in questo ultimo periodo storico ne ha tanto bisogno. Tiene lontano tutte le tentazioni, in modo particolare quelle della carne e del desiderio. Se tutti i sacerdoti e i vescovi recitassero ogni giorno con fede il Santo Rosario pregando la Madonna a difendergli dalle tentazioni, non lascerebbero il loro sacro ministero per le miserie del mondo, ma rimarrebbero fedeli e saldi al loro solenne giuramento davanti a Dio, alla Chiesa e al loro Vescovo. Ma bisogna aggiungere, che questo è il piano ben escogitato del demonio ad allontanare il Pastore dalla sua Chiesa, così il gregge si disperde ed è facile preda dei lupi rapaci. I laici facciano i laici, il clero faccia il clero rimanendo fedele al Magistero della Chiesa. La Madonna durante le apparizioni in tutto il mondo disse ai veggenti; “Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia”. Essere amati dalla Madonna è una cosa stupenda, non ha paragone con tutte le cose terrene. Esse si deteriorano, ma l’amore di Maria verso di noi peccatori, dura in eterno. La maternità universale di Maria Santissima è anzitutto una logica e teologica conseguenza della maternità divina: “perché siamo figli del Figlio che è Dio, fratelli in Cristo che siamo anche noi suoi figli, quindi, abbiamo la stessa Madre, ed un unico fratello che si estende per tutta l’umanità, che è strettamente legata alla storia della salvezza” Nella Vergine Maria tutto è relativo a Cristo e tutto da Lui dipende: in vista di lui Dio Padre da tutta l’umanità, la scelse come Madre tutta Santa e la ornò di doni dello Spirito, a nessun altro essere mortale concessi” (San Paolo V1 Papa). In quest’anno dedicato al Giubileo Mariano, mettiamoci sotto la protezione di Maria seguendo gli insegnamenti di suo Figlio Gesù, e del Magistero della Chiesa. Essi sono i veri pilastri della nostra Fede costruiti sulla salda roccia inespugnabile, dove nessun nemico la potrà mai occupare o distruggerla. Le preghiere della Madre di Cristo aiutano a noi peccatori ad accettare e realizzare i frutti della Redenzione, in modo che il dono di Dio si realizzi nella vita di ogni singolo uomo mediante il concorso della sua libera volontà a ricevere le grazie che il suo cuore ambisce. Se vogliamo essere degli autentici cristiani, dobbiamo essere innamorati della Madonna, che ci offre la via che ci conduce a Cristo suo Unigenito Figlio, per essere completi nel suo Regno che non conosce il tramonto. Cristo domina il pensiero, domina la storia, domina la concezione dell’uomo, domina la questione capitale dell’umana salvezza, e Maria sua Madre ne è parte integrante ed essenziale. Nei momenti di sconforto e di grandi turbamenti interiori e esteriori, non esitiamo un solo istante ad invocare la nostra dolcissima Madre Maria, Lei ascolterà il nostro grido di aiuto e ci soccorrerà con affetto immediato, liberandoci dal male devastante che vuole deviare la nostra vita da Cristo Gesù nostro Signore, e dalla sua Santa Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Vivere in pieno regime una spiritualità mariana autentica vuol significare, seguire a cuore umile, aperto e fedele la “Via Mariae”, per dare un senso concreto alla nostra misera esistenza in questa valle di lacrime, è poter avere l’unica possibilità di essere ammessi alla vita eterna nella gioia infinita del Paradiso. Maria è maestra di vita spirituale di ogni cristiano. La santità deve essere considerata una perfezione che ogni uomo deve acquisire, per essere santi in Cristo, che è espressione della perfetta carità che in Dio diviene piena comunione relazionale tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Maria è nostra Madre spirituale nella quale la grazia santificante del Salvatore, accolta in pieno, divenne il SÌ generoso della Fede fatta fedeltà al mistero di Cristo con la collaborazione silenziosa dello Spirito Santo. Maria è il modello perfetto dell’umiltà, della vergine saggia che vegliando nell’intimità della preghiera si prepara gioiosa all’arrivo dello Sposo che dovrà soggiornare nel suo cuore, nel suo grembo, e nella sua anima, attraendo lo sguardo benevolo della SS.ma Trinità, che con il suo devoto consenso, realizza il mirabile evento dell’Incarnazione, per opera dello Spirito Santo, la introduce in modo mirabile e santo nella gloria del Padre, alle sorgenti della generazione eterna, divenendo la Madre del Figlio di Dio, Gesù Cristo nostro Signore. L’essere Madre di questo Dio che è prima della creazione di tutto ciò che sussiste, è l’onore più grande che la fanciulla di Nazareth potesse ricevere, che, per volere di Dio fu preservata nella sua verginità prima, durante e dopo il parto, rapita nell’estasi contemplativa, ha dato alla luce in modo mirabile, senza i dolori tipici di ogni partoriente il Figlio formato nel suo corpo e della sua anima. Associata alla Sua opera di redenzione dell’intera umanità decaduta del peccato e dell’opera nefasta del diavolo, ne ha condiviso i dolori, sopportando con dignità il martirio del cuore ai piedi della Croce, e successivamente fu premiata con la gloria della Resurrezione del suo adorato Figlio, pertanto, nel passaggio tranquillo e conclusivo della sua vita terrena, come un dolce fiume verso l’unione tanto desiderata e attesa della sua anima con la divina bontà, mentre, il suo corpo che nulla doveva alla morte non è distrutto dalla corruzione, ma posto in una dimora migliore e divina, alla Destra di suo Figlio Gesù. Chiediamo con cuore sincero e umile la protezione di Maria perché, con il suo aiuto ed il suo materno amore ci difenda dagli assalti del nemico, che vuole la nostra distruzione e rovina eterna. Concludendo questa Lettera Apostolica, vorrei portare alla vostra attenzione, la Lode Divina, dal latino Laudem Divinam, chiamata come “Dio sia Benedetto”, è una preghiera espiatoria formulata nel XVIII secolo della Chiesa cattolica. È tradizionalmente recitata durante la Benedizione del Santissimo Sacramento, oppure, dopo aver sentito, visto o inavvertitamente pronunciato parolacce o bestemmie. Questa meravigliosa preghiera si divide in due parti, una parte riferita al nostro Signore Gesù Cristo, la seconda parte alla Madonna, esattamente ai suoi dogmi proclamati dalla Chiesa. Essi sono quattro, ma come vedremo in realtà sono cinque, tutto predisposto dall'Altissimo, che fa parte dell'infinita misericordia di Dio per l'umanità decaduta. È conosciuta ma non sempre recitata, mentre in realtà dovrebbe essere considerata fondamentale per la fede vista che è stata predisposta è voluta dal cielo, per l’avvento del Regno di Dio.
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima.
Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il Nome di Maria Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.Esaminando la seconda parte riscontriamo:
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima, primo Dogma.
Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione, terzo Dogma.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione, quarto Dogma.
Benedetto: il Nome di Maria Vergine, secondo Dogma e Madre, quinto Dogma.Alla luce delle conoscenze mariane, della certezza dei primi quattro Dogmi come verità di fede per l'eternità, in questo tempo travagliato dalla malattia, dalla sofferenza, dalla mancanza di lavoro, dalla guerra che imperversa per il mondo, considerando il ruolo crescente della Madre di Dio nel ritorno nella fede, appare evidente che la richiesta fatta ripetutamente nelle apparizioni in tutto il mondo, dove Lei, chiede il quinto Dogma mariano come "Signora di tutti i popoli" o "Madre di tutti i popoli", trova conferma nella preghiera sopra citata. Precisamente nel riferimento "e Madre", sempre per volontà divina, attraverso la Santa Madre Chiesa, per rendere la preghiera universale, rivolta totalmente a tutta l’umanità, minacciata quotidianamente dalle forze del male, per essere compresa e meditata anche per chi la legge o la ascolta per la prima volta, è da intendersi come: "Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre di tutti i popoli ", perché, solo Lei ha il potere di intercessione presso suo Figlio Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
Data a Roma nella Sede Episcopale il 17 febbraio dell’Anno del Signore 2021, V1 di Ministero Episcopale.
Cordialmente in Cristo
+ Salvatore Micalef
Vescovo Ordinario